Lettori fissi

martedì 27 maggio 2014

Come a Genova..Pesto alla genovese

Ne avevo proprio voglia...per quanto sia semplice da realizzare ed altrettanto semplice da trovare sul mercato, il pesto alla genovese resta sempre uno dei piatti forti della tradizione italiana..
In realtà si dice che il primo esempio di pesto alla genovese risalga all'epoca di Virgilio, con il Moretum, ma il primo vero pesto, per come lo conosciamo oggi risale al 1800.
Oggi come oggi, il pesto alla genovese è il piatto tipico del capoluogo ligure, dove potrete gustarlo servito sopra qualsiasi cosa: dalla pizza, alla schiacciata ligure ( altra prelibatezza della regione), alla pasta.. e tutto ciò senza essere mai stanchi e senza averne mai abbastanza!

Quindi se non vedete l'ora di assaggiare un po' di Liguria, questa è la ricetta che fa per voi.
Ed intanto vi metto una bellissima foto di Genova, tanto per ricordarvi la sua bellezza, a volte camuffata da porto di mare, ma comunque presente.
Genova è una città che offre veramente tanto ai turisti... ( non soltanto l'acquario).. e per chi non ci fosse mai stato consiglio vivamente una piccola visita, sopratutto alla città vecchia.
E sopratutto a partire dal 2007 si tiene, proprio a Genova, la "Genoa Pesto World Championship" di cui potrete trovare maggiori informazioni qui: http://www.pestochampionship.it/ .
 Potrete quindi unire l'utile al dilettevole andando a visitare la città proprio quando si tengono le gare...



La simpatica signora sorridente che vedete nella foto è la signora Alfonsina Trucco, vincitrice dell'edizione 2014,  che ad 85 anni ha vinto questa edizione utilizzando un mortaio di famiglia e sbaragliando tutti gli altri concorrenti.





Ma torniamo adesso alla nostra ricetta..il pesto della tradizione vuole essere pestato in un bel mortaio, mentre quello che si trova tradizionalmente in commercio è fatto con il frullatore, sicuramente molto meno caratteristico.

Comunque...io non lo avevo mai fatto e devo dire che il pesto fatto in casa è tutta un'altra cosa rispetto a quello che si compra nei supermercati, noi non siamo riusciti a mangiare altro per una settimana.
E' uno di quei piatti della tradizione culinaria italiana che, come molti altri, mangiamo molto spesso, ma non abbiamo mai tempo per cucinare da soli.
Quello da me realizzato è stato pestato in modo tradizionale, quindi pestandolo con un mortaio..lavoro ahimè lungo, ma che ripaga immediatamente al primo assaggio...lo assicuro!
 Poi per quanto riguarda il pesto da me realizzato ho deciso di gustarlo nel modo più tradizionale possibile, ossia con le Trofie, un tipo di pasta, tipica della cucina ligure, allungata e sottile.
In dialetto ligure il termine "trofia" sta a significare un piccolo gnocchetto.


Detto ciò vi dico che per fare un buon pesto servono poche cose ma buone: del basilico, dell'olio, dell'aglio, del formaggio ( di 2 tipi ovvero pecorino e parmigiano) sale e pinoli, dopodichè non vi rimarrà altro da fare che rimboccarvi le maniche e darvi da fare con il mortaio.
La ricetta che vi posterò adesso è tratta dal numero di Maggio di "Sale & Pepe".


Ingredienti:
60 gr di basilico
20 gr di pinoli
2 spicchi di aglio
40 gr di parmigiano grattugiato
10 gr di pecorino romano grattugiato
qualche granello di sale grosso
70 gr di olio extravergine di oliva

Preparazione:
Iniziate lavando il basilico con acqua fredda ed asciugandolo con un canovaccio da cucina, facendo attenzione a non rompere, schiacciare o stropicciare troppo il basilico.
Trasferite adesso l'aglio ed i pinoli nel mortaio e pestateli fino a farli diventare una crema omogenea.
Adesso aggiungete, poche per volta, le foglioline di basilico, ed i granelli di sale.

Adesso iniziate a strusciare piano piano il pestello sulle pareti del mortaio con un deciso movimento rotatorio, finchè le foglioline di basilico non inizieranno a disfarsi ed a creare una pappetta dal colore verdognolo.
Aggiungete ora il parmigiano, il pecorino, ed infine l'olio extravergine mescolando con un cucchiaio di legno fino ad ottenere un composto omogeneo.
 Spostate il vostro pesto in un bel barattolo e gustatelo come meglio preferite.. benvenuti a Genova.









 Per questa ricetta scelgo una canzone di Paolo Conte, genovese d.o.c.. dal titolo "Genova per noi", perchè in effetti con questa ricetta è come se un pezzettino di Genova fosse veramente per noi.






domenica 4 maggio 2014

Et voilà! I macaron

Era da un po' che nel libro di Felder mi soffermavo a guardare il capitolo dedicato ai macaron con ammirazione... ed alla fine mi sono decisa a provare!
Ho iniziato con due tipi "classici": quelli alla fragola e quelli al cioccolato fondente.

Per chi non fosse pratico di pasticceria francese i macaron sono dei dolcetti francesi ( che in giro si trovano di diverse dimensioni e gusti) a base di albume e farina di mandorle ripieni di ganache o di creme varie.
Sono considerati, in assoluto, tra i dolci più famosi della cucina francese.
Sono diventati così famosi che a Parigi, e non solo, il 20 marzo si festeggia la giornata mondiale dei macarons.
Coloratissimi e di innumerevoli sapori, i macaron sono unici e perfetti per ogni occasione: da un thè delle cinque ad un compleanno, e sono perfetti anche come dessert da consumare dopo cena.
Caratteristica principale dei macaron è quella di avere una consistenza morbidissima e vellutata che si scioglie in bocca.

Sulle origini di questa prelibatezza il dibattito è ancora acceso, Larousse Gastronomique cita i macaron come dolci creati nel 1791 in un convento vicino a Cornery.
Alcuni invece fanno risalire la loro nascita all'arrivo di Caterina dei Medici che commissionò ad un pasticcere francese la realizzazione di questi dolcetti dopo il matrimonio con Enrico II di Francia nel 1533.
Il macaron per come lo conosciamo oggi è nato invece nel XX secolo, creato da Pierre Desfontaines, della pasticceria La Durée, di cui vi metto il link al sito ( che vale sempre una visita ). http://www.laduree.com/en_fr/


Comunque, tornando a noi, io ho deciso di realizzare i due tipi di macaron più classici tra quelli che ho trovato nel libro di Felder: cioccolato fondente e fragole.
Vi metterò le due ricette separatamente, anche se il procedimento di base è lo stesso.
Quello per i macarons è un procedimento non troppo semplice, bisogna riuscire a fare più cose contemporaneamente, stare molto attenti alle temperature del caramello ( consiglio vivamente l'acquisto di un termometro alimentare) e armarsi di pazienza e di precisione.
Una volta realizzati i due "gusci" del macaron la farcitura sarà la parte più divertente in assoluto.
I ripieni che Felder propone sono una ganache al cioccolato fondente, per i macaron al cioccolato, ed una crema di fragole e cioccolato bianco, per i macaron alle fragole!
Alla fine, quando sarete riusciti a far nascere i vostri macaron vedrete che conquisteranno tutti, grandi e piccini!

Ed ecco qua i miei capolavori..







Ingredienti Macaron al cioccolato:

Per la ganache:
200 gr di panna liquida
1 cucchiaio di zucchero semolato
250 gr di cioccolato fondente al 60 % o più
40 gr di burro

Per i macaron:
185 gr di zucchero a velo
185 gr di farina di mandorle
30 gr di cacao in polvere amaro
5 cl di acqua
200 gr di zucchero semolato
150 gr di albumi, circa 5 albumi ( divisi in 2 bicchieri da 75 gr ciascuno)
colorante alimentare rosso q.b

Preparazione:
Iniziate preparando la ganache al cioccolato: in una casseruola versate la panna liquida e lo zucchero e portate ad ebollizione a fuoco basso.
Mentre la panna si scalda, tritate il cioccolato e mettetelo in un secondo recipiente.
Una volta che la panna avrà cominciato a bollire versatene una parte sul cioccolato e mescolate con la spatola per qualche istante.
Aggiungete poi la panna rimanente e continuate a mescolare fino ad ottenere una ganache bella liscia e brillante.
Incorporate a questo punto il burro a pezzettini e mescolate ancora per scioglierlo nel composto.
Coprite il recipiente con della pellicola e lasciate solidificare la ganache a temperatura ambiente.
Adesso preparate le parti di meringa: iniziate preriscaldando il forno a 170 °, in una planetaria versate la farina di mandorleed il cacao e mescolate ottenendo così un composto farinoso che in francese prende il nome di tant pour tant.
Per questi macaron ho scelto di utilizzare la ricetta della meringa italiana, nonostante Felder ne metta anche una versione francese. ( il risultato è esattamente lo stesso, ma il procedimento seguito è diverso) .
A questo punto arriva la parte difficile della preparazione, che sarà la stessa per entrambi i macaron da me riproposti e che, quindi, vi dirò di ripetere nella seconda ricetta.
 Allora intanto mettete i primi 75 grammi di albumi all'interno della planetaria metre in una casseruola metterete l'acqua e lo zucchero semolato.
Iniziate a far girare lentamente le fruste della planetaria ed allo stesso tempo iniziate a far scaldare a fuoco medio lo zucchero e l'acqua.
Immergete un termometro alimentare nello sciroppo di zucchero e verificate la temperatura, quando questa sarà arrivata a 114° aumentate la velocità delle fruste della planetaria al massimo.
Quando la temperatura dello sciroppo sarà a 118° toglietelo dal fuoco, abbassate la velocità delle fruste ed aggiungete lo sciroppo all'albume ( che a questo punto dovrebbe essere montato bello fermo.. per verificare se la consistenza dell'albume è giusta provate a capovolgere il contenitore, se l'albume rimane immobile anche a testa in giù significa che è ben montato.
Una volta aggiunto lo sciroppo azionate nuovamente le fruste alla massima velocità per raffreddare la meringa.
 A questo punto versate gli altri 75 grammi di albumi sul tant pour tant e mescolate aiutandovi con una spatola, dovrete ottenere una sorta di pasta di mandorle.
Fermate la planetaria e verificate la giusta consistenza della meringa italiana che dovrà, una volta alzate le fruste, formare una sorta di becco in prossimità della punta della frusta.
Prelevate una parte di meringa e mescolatela con la pasta di mandorle, infine aggiungete la meringa rimanente e mescolate finchè non avrete ottenuto un impasto omogeneo semiliquido.
Infine aggiungete un pizzico di colorante alimentare rosso alla vostra meringa, in modo che il risultato finale risulti di un colore più caldo.
Mettete il composto ottenuto in una sac à poche ed iniziate a formare delle piccole palline di meringa su di una teglia ricoperta di carta da forno ( ah quanto vorrei avere lo stampino da macaron in questo momento!!) 
Cercate di formare delle palline più o meno delle stesse dimensioni in modo che riescano a cuocere tutti allo stesso modo.
Infornate per 10/12 minuti.
Una volta pronti estraeteli dal forno e lasciateli raffreddare.
Ifine farciteli con il ripieno e chiudeteli con il secondo guscio.
Lasciate raffreddare i macaron prima di servirli, addirittura Felder consiglia di tenerli per una notte in frigorifero in modo da lasciargli sprigionare completamente il loro sapore.

Ingredienti Macaron alla fragola:

Per la ganache:

300 gr di cioccolato bianco 
300 gr di fragole
30 gr di zucchero

Per i macaron:
200 gr di farina di mandorle
200 gr di zucchero a velo
5 cl di acqua 
200 gr di zucchero
150 gr di albumi ( divisi in 2 parti da 75 grammi) 
colorante alimentare rosso q.b

Preparazione: 
Prima di tutto iniziate preparando il ripieno: tritate finemente il cioccolato bianco e mettetelo in un recipiente, lavate le fragole, mondatele, tagliatele a metà  e sistematele in una casseruola insieme allo zucchero semolato.
Schiacciate un po' la frutta con una spatola mentre la fate cuocere a fuoco medio.
Con un mixer ad immersione riducete il concentrato in un pappa, poi filtrate il concentrato ottenuto sul cioccolato bianco tritato e mescolate finchè il cioccolato non risulterà completamente sciolto.
Coprite il ripieno ottenuto e mettetelo in frigorifero per almeno 3 ore.
Per la preparazione dei macaron seguite il procedimento della ricetta precedente, senza aggiungere il cacao al tant pour tant ed aggiungendo più colorante rosso all'impasto.

 Anche stavolta ho deciso di mettervi una piccola colonna sonora che vi delizi durante la preparazione: ho scelto la canzone " Birthday" di Katy Perry perchè il video è adattissimo alla situazone macaron e perchè lei è talmente colorata che fa venire in mente un negozio di Ladurée.

mercoledì 9 aprile 2014

Cake di yogurt e mirtilli di Sigrid Verbert

Ebbene...sono stata un po' assente ma sono tornata con una grande novità: alla veneranda età di 26 anni anch'io ho preso il foglio rosa!!!





Sarò un nuovo pericolo pubblico...anzi sarò IL nuovo pericolo pubblico!
Comunque detto ciò potrete capire che non mi sono dedicata molto alla cucina ultimamente perchè impegnatissima nelle guide!



Per la ricetta di Sigrid la canzone che ho scelto è "C'est si bon" la versione di Louis Armstrong, una canzone francese di Yves Montand che l'americanissimo Louis Armstrong ha riadattato meravigliosamente..e che si addice sia come ritmo che come stile a questa ricetta un po' Old Style, provate ad ascoltarla mentre cucinate e poi ditemi...

Vi posto comunque una ricettina bellina bellina trovata sul libro che mi sono autoregalata per Natale "Regali Golosi" di Sigrid Verbert, alias cavoletto di Bruxelles (http://www.cavolettodibruxelles.it/ ) ricordo ancora quando iniziai ad appassionarmi alla cucina e, trafficando per internet, trovai questo sito.. ne rimasi subito conquistata, un po' per l'attenzione che dedica ai suoi post, un po' per la descrizione e per la storia che c'è nascosta dietro ad ognuno dei suoi piatti, insomma il cavoletto da allora è entrato nei miei preferiti e non ne è mai più uscito.

A Natale ho avuto la fortuna di trovare questo libro in promozione, è un libro molto carino, con tanti consigli su regali golosi da fare agli altri oppure a voi stessi..le ricette sono molte e raccolte con cura per argomento.

Insomma questo è un libretto che consiglierei a chiunque sia appassionato di cucina, ha un sapore un po' francese ( saranno mica le origini belga della nostra Sigrid?) con ottime ricette per tutte le occasioni.

Detto ciò...da Dicembre ancora non avevo sperimentato niente, apparte dei biscottini regalo che mi sono dimenticata di fotografare...e quindi mi sono decisa a provare questa cake ai mirtilli e yogurt, light, salutare ed adatta sia alla colazione sia alla merenda.






 La ricetta è molto semplice e non richiede ingredienti particolari..e come dice l'autrice: " volutamente moderata sul dolce e sul burro e, cosa folle, non meno buona".






Intanto vi posto qualche fotina del risultato finale, così magari vi invoglio a sperimentare!!






Ingredienti:
250 gr di yogurt magro
200 gr farina
100 gr zucchero
80 gr olio di oliva
2 uova
50 gr amido di frumento
2 tuorli
1 cucchiaino di estratto di vaniglia ( io utilizzo quello liquido che compro a Firenze)
1 cucchiaino di lievito per dolci
1 pizzico di sale
125 gr di mirtilli freschi

Preparazione:
Iniziate sbattendo le uova con lo zucchero per un paio di minuti fino ad ottenere un composto bello spumoso.
Aggiungete, mentre continuate a sbattere, i tuorli, lo yogurt, l'estratto di vaniglia ed il sale.
Incorporate ora, con la spatolina, la farina, l'amido di frumento ed il lievito precedentemente mescolati e setacciati tra loro ed infine l'olio di oliva a filo.
Quando avrete ottenuto un impasto omogeneo e liscio incorporate i mirtilli e versate il composto in uno stampo da Plumcake rievestito di carta forno, riempiendolo per 3/4.
Infornate a 160°C per circa 50 minuti. Una volta pronto lasciate raffreddare e sfornate, io ho aggiunto come guarnizione per rendere il tutto più croccante delle nocciole tritate..et voilà, il light è servito!

giovedì 6 marzo 2014

La cena di Vefa

Oggi ci spostiamo in Grecia...
Per San Valentino ho ricevuto per regalo un libro che desideravo da anni: "La cucina di Vefa", o anche conosciuto come "La Bibbia della cucina greca".
In questo libro la nostra cuoca greca preferita Vefa Alexiadou ci espone tutte le basi della cucina greca, in modo semplice, chiaro e dettagliato.
Già appena l'ho visto mi sono immediatamente innamorata di questo libro edito da PHAIDON, bellissima la grafica, pieno di immagini, riporta i nomi originali delle ricette che propone, insomma ...perfetto!

A me fa venire in mente la Grecia in tutto il suo splendore.. il mare, i profumi, la cucina saporita e ricca di tradizione, gli odori, la storia.. insomma questa copertina mi ha stregato...ed ancor più quello che ho trovato al suo interno:
20 capitoli ( a dire il vero 21 se consideriamo anche quello dedicato alle varie regioni greche) ognuno dedicato ad una particolare categoria di piatti della cucina greca.

Troverete dalle Mezedes alle zuppe, dal pesce all'agnello, dai biscotti alle torte, tutto minuziosamente spiegato passo per passo...senza tralasciare niente!

Nell'introduzione del libro la nostra Vefa ci parla della cucina greca e delle sue tradizioni..e vi voglio riportare una parte delle sue parole:" Pur rimanendo strettamente legata al suo ristretto territorio ed alla presenza del mare, la madre della cucina mediterranea non cessa di evolversi. E' straordinario il modo in cui quelle che sono da sempre le caratteristiche della cucina greca, come l'unione di ingredienti semplici e genuini in preparazioni che ne valorizzano il sapore e l'aroma, siano rimaste le stesse...La tradizionale cucina greca continua a racchiudere uno stile di vita che trascende gli ingredienti, cuochi e origini storiche. La sua filosofia senza tempo è espressa con eloquenza da Nikos Kazantzakis nel romanzo Zorba il greco: finalmente capivo che anche quella di cibarsi è una funzione spirituale e che carne, pane, vino, sono le materie prime di cui è composta la mente"
 Che dire cara Vefa.. anche noi come te siamo perfettamente d'accordo con Nikos e abbiamo intenzione di provare quanto prima tutte le tue ricette!




Detto questo immaginate con quanta gioia mi sono approssimata alla mia prima cena interamente greca!
Ho optato per 2 portate, un piatto principale forte, che costituisse il pezzo grosso della serata, ed un antipasto, per iniziare e smorzare un po' la fame.




Come antipasto ho scelto di fare le "polpettine cretesi al formaggio " (Balakia me anthotiro) un piatto leggero, molto comuni sull'isola di Creta e che allieteranno tutti i tipi di palato.

Sono molto semplici da preparare e, volendo, si può preparare l'impasto e po friggerle via via..in modo da averne sempre calde.








Anche per questa ricetta ho scelto una colonna sonora adatta, ovvero "Zorba the greek" di John Murphy & David Hughes, dal film Lock & Stock, che consiglio vivamente a tutti!
Il motivo per cui ho scelto questa canzone credo che sia abbastanza ovvio..quindi non mi dilungherò oltre e vi lascio a questa meraviglia musicale, divertentissima!

 
Ingredienti:
500 gr di ricotta
2 uova
4 cucchiai di farina più farina per la spianatoia
4 cucchiai di menta fresca
4 cucchiai di prezzemolo tritato
sale e pepe q.b
olio di semi per friggere

Preparazione:
In una pirofila versate la ricotta e lavoratela bene con un cucchiaio, aggiungete le uova, la farina , la menta ed il prezzemolo,lavorando sempre con il cucchiaio fino ad amalgamare il tutto.
Se l'impasto risulta essere troppo morbido ed appiccicoso aggiungete della farina o della ricotta.
Scaldate l'olio in una padella  o nella friggitrice a 180/190 °C.
Con le dita prendete dell'impasto e formate delle palline con le mani, passatele nella farina e friggetele finchè non saranno ben dorate.
Scolatele e servitele ben calde...

Ma veniamo ora al piatto forte della serata...per questa occasione ho optato per un piatto forte e famosissimo della cucina greca: La Moussaka!
La Moussaka (μουσακάς) è forse il piatto più tipico e famoso della cucina greca, molto simile alle nostrane "melanzane alla parmigiana".
Io, nella mia definizione casalinga, la definisco una via di mezzo tra le melanzane alla parmigiana e le lasagne..e secondo me è la definizione più azzeccata.
Non mi ero mai cimentata in questa preparazione, per cui ho seguito la ricetta di Vefa passo passo, e devo dire che il risultato è stato ottimo.
Una teglia e mezzo è stata spolverata in un'unica cena!

 Purtroppo le foto non rendono bene l'idea degli strati interni ma vi assicuro che seguendo passo passo la ricetta non potrete sbagliare.

Inoltre, visto il lungo procedimento di preparazione, potrete preparare la moussaka in anticipo e congelarla, per toglierla dal congelatore solo nel momento in cui dovrete aggiungere l'ultimo strato ( quello con la salsa bianca, ovvero la besciamella).

La preparazione della Moussaka prevede un totale di 4 fasi:
1) preparazione della salsa bianca
2) preparazione del ragù di carne
3) frittura delle melanzane
4) agglomerazione

Prima di passare, quindi, alla ricetta vera e propria della Moussaka sarà necessario realizzare 750 ml di salsa bianca.

Ingredienti per 750 ml di Salsa bianca:
750 ml di latte intero
45 gr di burro
3 cucchiai di farina
noce moscata grattugiata q.b
sale e pepe q.b

Preparazione:
Versate il latte in un pentolino, portatelo ad ebollizione e toglietelo dal fuoco.
In un altro pentolino fate sciogliere il burro ed unite la farina, mescolando spesso. Dopo circa 1 minuto togliete dal fuoco ed aggiungete il latte caldo, mescolando continuamente finchè non si sarà sciolto tutto e non avrete ottenuto una salsa liscia.
Rimettete ora la salsa sul fuoco e fatela sobbollire per 15 minuti finchè non si addensa.
Toglietela dal fuoco ed aggiungete sale,pepe e noce moscata quanto basta.


Una volta pronta la vostra salsa bianca potrete procedere alla preparazione della Moussaka vera e propria con le fasi 2, 3 e 4.

Ingredienti:
2 kg di melanzane
120 ml di olio extravergine di oliva
1 cipolla tagliata fine
2 spicchi di aglio affettati
500 gr di manzo macinato
450 ml di passata di pomodoro
1 pizzico di peperoncino in polvere
1/2 cucchiaio di zucchero
sale e pepe q.b
1 albume sbattuto
5 cucchiai di prezzemolo tritato finemente
burro q.b per imburrare la teglia
5 cucchiai di pan grattato
100 gr di parmigiano
5 cucchiai di panna fresca
3 tuorli sbattuti
750 ml di salsa bianca

Preparazione:
Iniziate lavando le melanzane e tagliandole a fettine sottili.
Mettete le fette salate a spurgare in uno scolapasta per circa 1 ora e nel frattempo preparate il ragu:scaldate 60 ml di olio di oliva in una padella e fate soffriggere la cipolla e l'aglio finchè non si appassiscono, per circa 5 minuti a fuoco lento.
Aggiungete adesso la carne macinata ed alzate a fuoco medio e cuocete per 10 minuti finchè il macinato non cambia colore, mescolandolo continuamente e sgranandolo con un mestolo di legno.
Unite adesso il pomodoro, lo zucchero, il peperoncino in polvere il sale ed il pepe. Abbassate la fiamma e lasciate sobbollire per 15/20 minuti, finchè il liquido non sarà completamente evaporato.
Togliete dal fuoco e lasciate raffreddare.
Adesso è arrivato il momento di sciacquare le melanzane, premetele per eliminare il liquido in eccesso e lasciate asciugare.
Scaldate adesso 60 ml di olio di oliva in padella, aggiungete le melanzane e rosolatele e fuoco medio per 6/8 minuti, girandole fino a che non saranno colorite al punto giusto.
Toglietele dalla padella e mettetele su della carta per fritti.
Adesso iniziate ad agglomerare la vostra Moussaka:
Preriscaldate il forno a 200°C ed imburrate una teglia abbastanza profonda, spolverizzandola con 2 cucchiai di pan grattato.
Coprite la base della teglia con metà fette di melanzane, sovrapponendole leggermente tra loro.
Aggiungete al composto di carne il prezzemolo e l'albume e mescolate finchè non si sarà ben amalgamato.
Versate la metà di questo composto sulla base di melanzane e spolverizzate con metà parmigiano e 2 cucchiai di pan grattato.
Coprite con le restanti fette di melanzane, distribuitevi il restante ragù, il resto del parmigiano ed altri sue cucchiai di pangrattato.
A questo punto amalgamate la salsa bianca con i tuorli e la panna e ricoprite con il composto ottenuto la vostra Moussaka..infornate per 50 minuti finchè non sarà ben dorata in superficie.
Estraete e lasciate riposare per 15 minuti prima di servire e KALI OREXI (buon appetito) !!!



venerdì 21 febbraio 2014

Valentine's day cake

Quest anno per San Valentino la mia amica Agnese mi aveva chiesto una tortina per due persone da condividere con il suo fidanzato durante la cena.
I requisiti che doveva avere erano: essere piena di cuori, essere cioccolatosa ed avere sopra due orsacchiotti, un maschio ed una femmina!
Per la torta ho realizzato una (ormai cavallo di battaglia) Victoria Sponge cake, l'ho riempita con una crema pasticcera al cioccolato e ricoperta con crema ganache anzichè crema al burro.


Per quanto riguarda i topper ho realizzato due classici orsacchiotti, uno con un fiocco sulla testa, la femmina, ed uno con la cravatta, il maschietto.
Ho poi ricoperto la torta con della pasta di zucchero bianca e la ho letteralmente tappezzata con cuori di varie dimensioni ma rigorosamente rossi.
 Insomma devo dire che il risultato finale è stato soddisfacente..e a sentire i festeggiati la torta era anche buona...
Adesso non mi rimane altro da fare che aspettare il prossimo San Valentino per realizzarne una nuova (magari questa volta con degli orsi polari).

Anche per questa torta non poteva mancare la colonna sonora, la più classica, la più amata, la più conosciuta "All you need is love" dei Beatles..intramontabile!




Cookies alle noci e sciroppo d'acero

Anche questa ricetta molto USA è tratta dalla raccolta di "Disney Dolci & Magie" da cui, devo dire, sto prendendo grandi spunti ultimamente..
La ricetta originale prevedeva in realtà l'utilizzo delle noci pecan ma io ho usato le noci normali perchè i nostri supermercati pistoiesi non sono così forniti.
Nel fascicoletto Disney questa ricetta è dedicata al dolcissimo Ih-Oh, l'asinello di Winnie the pooh, quello con gli occhioni dolci dolci!



Comunque questa ricetta è di assai semplice realizzazione, si può realizzare in poco tempo e delizierà i palati di grandi e piccini...lo sciroppo d'acero si sposa perfettamente con il sapore delle noci creando un'armonia di sapori un po' country..

Lo sciroppo d'acero, per chi non lo sapesse, è un liquido che si ottiene bollendo la linfa dell'acero da zucchero e dell'acero nero.
Nonostante il suo sapore simile al miele, lo sciroppo d'acero viene considerato uno dei dolcificanti meno calorici con alto contenuto di sali minerali.



 Oggi viene per la maggior parte prodotto dal Canada e dagli Stati Uniti, in commercio ne esistono centinaia di tipi, e si trova tranquillamente anche nei supermercati meno forniti, io ho utilizzato il "Camp" (100% autentico)






E questo è stato il risultato finale...
 Anche se sono durati ben poco,visto che al mattino dopo non ce n'erano già più!

 Questi biscottini sono perfetti sia per la merenda che per la colazione, croccanti e tradizionali...












Per questa ricetta dal sapore country vi metto una canzone che personalmente adoro "It ain't me" di Johnny Cash e June Carter... ovvero l'amore fatto persona (anzi coppia).
Ebbene questi due si sono amati ed hanno vissuto per sempre felici e contenti cantando country per il paese! (anche se prima della fiaba c'è stata una buona dose di sfiga).
Se non vi è ancora capitato tra le mani,guardatevi il bellissimo film con Joaquin Phoenix e Reese Witherspoon "Walk the line" che racconta la vita di Cash dall'inizio della sua carriera alla fine! Bellissimo!
Comunque trovo che questa canzone sia carinissima e adatta a questi rustici biscottoni americani!


 Ma passiamo ora alla ricetta dei cookies..




 Ingredienti:

 175 gr di farina autolievitante
100 gr di burro a dadini
75 gr di zucchero di canna grezzo
50 gr di noci (pecan o non pecan) tritate
4 cucchiai di sciroppo d'acero
1 uovo

Preparazione:

 Preriscaldate il forno a 180°C e coprite una teglia da forno con della carta da forno.
 Nel frattempo setacciate in una terrina la farina aggiungendovi poi il burro a dadini.
Con le dita amalgamatelo finchè non risulterà un composto sabbioso e granuloso ( questo processo serve per isolare con una sostanza grassa la farina). Incorporate ora lo zucchero di canna e le noci tritate.
In un'altra terrina versate lo sciroppo d'acero ed aggiungete l'uovo ( a questo punto io ho utilizzato la planetaria) .
Sbattete insieme e versate il composto nella preparazione precedente ed amalgamate bene tutti gli ingredienti.
Con l'impasto ottenuto formate delle palline ( aiutandovi con un cucchiaino) e ponetele nella teglia.
Ricordatevi di distanziarli bene gli uni dagli altri in modo che durante la cottura non si uniscano tra loro.
Cuocete i cookies per 15 minuti circa finchè non risulteranno di colore ambrato, una volta cotti trasferiteli su una gratella e lasciateli raffreddare completamente.
Buon appetito!

martedì 18 febbraio 2014

Coconut Ice...dolcetti dolcissimi























Da almeno 1 mesetto circa ho iniziato a collezionare le uscite di "Disney dolci & magie", edito da Eaglemoss collections e Fabbri, che ogni settimana mi delizia con qualche attrezzo da cake design e con un giornaletto ricco di ricette golose...per chi fosse interessato vi posto il link alla loro pagina ( http://www.eaglemoss.it/disneydolci/)
Sul secondo numero ho trovato la ricetta di questi coconut ice..che qui vengono chiamati "Cubetti al cocco di Rosetta" dove con Rosetta si riferiscono alla simpatica fatina di "Tinkerbell" ovvero di Trilli..
Insomma...da subito sono stata attirata da questi dolcetti a base di cocco e latte condensato di colore rosa chicco..talmente invogliata che mi sono andata a documentare sulla loro storia prima di mettermi all'opera!




Allora i coconut ice pare siano nati nell'Inghillterra dell'immediato dopoguerra, quando lo zucchero si trovava di nuovo in abboddanza ed i palati erano decisamente in grado di sopportare un po' di dolcezza in più..dopo tanti anni di privazioni!




Esistono più versioni di questi dolcetti, da quella con il latte condensato a quella con uno sciroppo di acqua e zucchero..la ricetta che ho realizzato io è quella classica con il latte condensato e devo dire che il risultato è stato veramente ottimo!


In Inghilterra ovviamente questi dolcetti vengono venduti nei mercatini e ne sono state realizzate anche alcune versioni confezionate..
Anche per queste delizie non poteva mancare la canzone/ colonna sonora che mi ha ispirato: "Candyman" di Christina Aguilera.
Personalmente trovo che la Aguilera abbia  una voce fantastica..non so se avete mai sentito una sua performance dal vivo... fa veramente paura!
Detto ciò, questa canzone sa di vintage, di dopo guerra, di allegro e colorato, proprio come la storia di questi dolcetti al cocco!
Inoltre la trovo perfetta per ogni realizzazione, dalla cucina, al fitness, al ballo rilassatore...

Comunque..questi dolcetti sono semplicissimi da fare, non richiedono cottura ma solo una notte in frigorifero e cattureranno tutti..grandi e piccini..quindi eccovi la ricetta ( dopo qualche foto)






















Ingredienti:

400 gr di latte condensato
300 gr zucchero a velo
300 gr cocco essiccato non zuccherato (altrimenti i vostri coconut ice risulteranno troppo dolci)
1/2 cucchiaino da caffè di vanillina
colorante rosa ( o poco colorante rosso)

Preparazione:

Iniziate foderando una teglia con della carta da forno.
Versate nella planetaria ( o se non l'avete fate lo stesso procedimento con le fruste) il latte condensato e settacciatevi lo zucchero a velo, unite poi il cocco e la vanillina, amalgamando bene il tutto.
Trasferite adesso la metà del composto ottenuto all'interno del vostro stampo coperto di carta forno e livellate la superficie con una spatola premendo bene.

Colorate adesso il composto rimasto da parte e mescolate finchè non avrà raggiunto la tonalità di rosa desiderata.
Versate questo secondo composto sopra il primo bianco e premete bene.
Mettete lo stampo in frigorifero per una notte intera e al mattino con delicatezza capovolgeteli ed affettateli a cubetti.
Potete conservare i vostri coconut ice anche in un barattolo chiuso..e buona dolcetto..

domenica 2 febbraio 2014

Voglia di nord..dalla Svezia Prinsesstårta

Oggi ci lanciamo in Svezia, nel nord dell'Europa! La Svezia che da qualche anno conosciamo meglio grazie all'Ikea, ad H&M e al mondo computerizzato...ma cosa ne sappiamo della sua cucina? Io non credo di aver mai provato niente di svedese se non qualche piccolo stuzzichino comprato all'Ikea, e allora perchè non provare proprio con un dolce?
Ho "spulciato" qua e la tra le ricette di cucina svedese alla ricerca di un dolcetto da preparare per i miei affamatissimi assaggiatori di fiducia... poi una mia amica "linguista" mi ha consigliato questa torta definendomela come la sua torta preferita.. mi sono documentata ed ho voluto provarla!
La Prinsesstårta, o Grön tårta o Torta svedese, figura su molti siti di cucina come uno dei dolci più buoni del mondo, assieme alla Sacher, ai cannoli, alla pastiera ed altre prelibatezze...niente poteva trattenermi dal provarla!



La Prinsesstårta pare sia nata attorno agli anni '30 in Svezia, per l'appunto, e le prime sue tracce si trovano nel libro di cucina "Prinsessornas Kokbok" di Jenny Akerstrom, insegnante delle tre principessine, figlie del Principe Carlo di Svezia.
Le tre principessine golose erano: Astrid, Martha e Margareth, qua sotto le potete vedere in tutto il loro splendore..





Inizialmente questa torta veniva chiamata Grön tårta, ovvero torta verde, a causa del suo colore verdognolo ma, scoperto quanto le principessine ne fossero ghiotte, il dolce iniziò ad essere conosciuto con il suo nome odierno.
Questa prelibatezza svedese altro non è che una torta a strati composta da pan di spagna, marmellata ai lamponi, crema pasticcera e panna, guarnita con marzapane verde.
Per i più sfaticati che non intendono perdere almeno una serata nella realizzazione di questo godurioso dolce, c'è sempre l'opzione Ikea, dove troverete una miniprinsesstårta monoporzione ( non montabile)  pronta a deliziare i vostri palati.

 Ma veniamo ai dettagli di questa prelibatezza del nord: vi dico solo una cosa..al primo assaggio vi innamorerete di questa torta!
Assicurato, è buonissima, anche se l'insieme di ingredienti che ci sono dentro vi spaventa un po' in realtà la torta in sè non è affatto pesante, anzi è voluttuosa, morbida e meravigliosamente buona.
E' un po' come dice la canzone di Mary Poppins "Supercalifragilistichespiralidoso": anche se vi sembra che abbia un suono spaventoso...eccetera eccetera...questa torta fa lo stesso effetto, mentre la stavo agglomerando e stavo preparando la crema mi dicevo " Chissà come sarà pesante, e chissà il marzapane come stuccherà!" invece...rivelazione del secolo... il marzapane quasi perde il suo sapore, accompagnato da panna, marmellata e crema!  Insomma.. un motivo ci sarà se si trova tra i migliori dolci del mondo no?

Ingredienti:
1 vasetto di marmellata ai lamponi o alle fragole
1 litro di panna da montare
crema pasticcera  ( per la ricetta della crema vi rimando al mio precedente post in cui realizzo una crema al cioccolato, ma potete tranquillamente togliere il cioccolato ed otterrete un'ottima crema pasticcera! http://lapetitemadeleine87.blogspot.it/2013/03/torta-mimosa-al-cioccolato.html)
1 confezione di marzapane
colorante alimentare verde q.b.

Per la bagna al brandy:
2 cucchiai di brandy o rhum
100 gr di zucchero
200 ml di acqua

Per il pan di spagna: ( i pan di spagna dovrebbero essere 3, ma io ne ho realizzati soltanto 2 perchè la torta mi sembrava già abbastanza ricca di per sè)
3 uova medie
120 gr di zucchero
2 bustine di vanillina
75 gr di farina 00
50 gr di maizena
1 bustina di lievito per dolci
50 gr di burro fuso, lasciato a freddare

Preparazione:
Allora devo ammettere che la preparazione della Prinsesstarta sia un po' complicata, più che altro lunga nella realizzazione, ma vi assicuro che il gioco vale la candela.
Inanzitutto preparate 2 pan di spagna seguendo la ricetta qua sopra, dovrebbe venire abbastanza alto se vi ricordate di non aprire il forno durante la cottura.
Versate nella planetaria ( o se non avete la planetaria usate le fruste) i tuorli con 3 cucchiai di acqua tiepida, la vanillina ed 80 gr dello zucchero.
Iniziate a montare a bassa velocità per almeno 5 minuti.

Montate adesso gli albumi a neve, il composto deve risultare omogeneo e ben fermo ( la tecnica è la seguente: montate a velocità costante, quando le fruste iniziano a lasciare il segno sul composto significa che siamo vicini al momento clou, la prova del 10 è provare a girare la pirofila: se gli albumi restano fermi belli saldi dove sono, significa che sono ben montati, se colano da tutte le parti, significa che devono ancora essere montati.
Aggiungete lo zucchero restante,ed infine, dopo aver spento la planetaria, aggiungete i tuorli con l'aiuto di un mestolo di legno, mescolando lentamente dal basso verso l'alto.
In una pirofila setacciate i secchi ( farina, lievito e maizena) ed aggiungeteli lentamente al composto.
Infine aggiungete il burro, imburrate una teglia, copritela con carta da forno, ed infornate a 180° per circa 25 minuti.
Adesso che il vostro pan di spagna è in forno, preparate la bagna e la crema pasticcera.
Per la crema seguite la ricetta che vi ho postato nella lista degli ingredienti, mentre per la bagna dovete solo mescolare i 200 ml di acqua con lo zucchero e metteteli sul fuoco,una volta bollito, si toglie dal fuoco e si aggiunge il brandy.
Montate infine la panna a neve ferma.
Quando il pan di spagna sarà pronto ed avrete tutti gli ingredienti non vi resta che agglomerare la vostra torta.
Io ho fatto solo 2 strati di pan di spagna, la ricetta originale ne vorrebbe 3, però fate voi.
Prendete il primo pan di spagna, bagnatelo abbondantemente con la bagna al brandy e copritelo con la marmellata di lamponi, sopra di questa mettete la panna e coprite con il secondo pan di spagna.
Bagnate anche il secondo pan di spagna e copritelo con la crema pasticcera. ( io mi sono fermata qui e sono andata direttamente alla finitura)
Aggiungete il 3 pan di spagna  (facoltativo) e bagnatelo.
Coprite la vostra torta con abbondante panna montata, sia sopra che sui lati, ricordandovi di formare una bella cupola sopra.
Stendete ora con il mattarello il vostro marzapane, che avrete precedentemente colorato di verde con i coloranti alimentari; una volta raggiunta la giusta grandezza, stendetelo sulla torta, tagliate l'eccesso, decorate a piacere e ponete in frigorifero.
Gustate la vostra Prinsesstarta, prima che lo faccia qualcun altro!